
Tutti sanno che il sufismo è l’ascetico-mistica dei musulmani: risale alle prime generazioni islamiche, si svolse in paesi di antica civiltà cristiana e precristiana, si arricchì di svariati elementi non musulmani e fiorì ad opera di grandi mistici – poeti, moralisti, filosofi, illuminati, organizzatori di comunità, – influendo profondamente sulla religiosità colta e popolare, sulla letteratura, anche sulla politica, di tutti i paesi musulmani. I libri nati dal sufismo non si contano, e le vite dei sufi in arabo, persiano e turco, meriterebbero di essere meglio conosciute in occidente.
Le vite qui raccolte non appartengono al periodo classico, eroico, del sufismo, l’VIII-X secolo dell’èra nostra, e neppure ai paesi in cui quel movimento ebbe la più precoce e bella fioritura, l’Iraq e la Persia. Furono scritte nell’Egitto del XVI secolo, tempi duri di decadenza sociale e di oppressione politica; basta ricordare che fin dal XIII secolo si succedevano in Egitto dinastie militari turche di schiavi (i mammalucchi), spodestati dai turchi ottomani (di male in peggio!) soltanto nel 1517, mai eliminati fino ai primissimi anni dell’Ottocento (Mohammed Ali).
Info
Titolo | Vite di sheikh musulmani |
Autore | Abd al-Wahab |
Casa editrice | Paoline Editoriale Libri |
Lingua | Italiano |