Incontro pubblico sul caso Maysoon Majidi e Marjam Jamali

06 set 2024
18:00
Piazza del Gesù, Napoli

Maysoon Majidi e Marjam Jamali sono due donne iraniane sbarcate in Italia nel 2023 e sottoposte a provvedimenti di custodia cautelare in quanto accusate di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, in particolare di essere delle “scafiste”, sulla base di testimonianze rilasciate subito dopo lo sbarco in Italia e senza la possibilità di un controesame.
Maysoon è ancora rinchiusa nel carcere di Reggio Calabria dopo la decisione del tribunale di Crotone del 24 luglio di confermare le misure cautelari fino alla prossima udienza del 18 settembre, Marjam ha ottenuto i domiciliari, si è ricongiunta con il figlio e si trova ora a Bari.
Secondo l’articolo 12 del Testo Unico Immigrazione (TUI) le due donne sono colpevoli di un reato, quello del favoreggiamento all’immigrazione clandestina, che spesso colpisce persone che con il traffico di esseri umani non hanno nulla a che fare e che serve piuttosto a fornire un capro espiatorio da criminalizzare, incarnato nella figura dello scafista, con l’obiettivo di distogliere l’attenzione dalla violenza razzista delle politiche migratorie, di spostare la responsabilità penale e morale per le morti in mare dalle autorità statali a coloro che fisicamente guidano le barche, spesso persone migranti in stato di necessità, che vengono perseguite come se fossero trafficanti di esseri umani.
Quelli di Maysoon e Marjam non sono casi isolati, ma comuni a centinaia di altre persone recluse nelle carceri italiane a causa di politiche migratorie, ora inasprite dal "decreto Cutro" e dalla "lotta agli scafisti", che continuano a trasformare il soccorso in mare in una caccia al crimine, mentre il regime di frontiera continua a uccidere in mare, nei Cpr, nelle carceri, nei campi.
Le storie di Maysoon e Marjan sono inoltre legate a doppio filo con le proteste delle donne curde e iraniane unite dal grido “Jin, Jiyan, Azadi” (donna, vita, libertà), brutalmente represse dal regime teocratico da cui scappavano, per ritrovarsi, appena sbarcate nell'Europa in cui avevamo riposto speranze di libertà, arrestate con accuse assurde e rinchiuse in carcere.

Ne parliamo venerdì 6 settembre alle 18 in piazza del Gesù con l’avvocata Tatiana Montella, Parisa Nazari, attivista e mediatrice, e il comitato Free Maysoon Majidi.

Sabato 7 settembre alle 18.30 alla Vampa, casa transfemminista occupata (vico calce 28), ci sarà la proiezione di Thirsty flight, il cortometraggio che Maysoon ha girato nel 2021 al confine tra Iran e Iraq, mentre era rifugiata in un campo profughi per la paura di essere ricercata e arrestata dalle autorità iraniane per il suo impegno politico.
A seguire aggiornamento dal comitato "Free Maysoon", discussione e cena benefit.

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