Decolonizzare il museo, con l'autrice Giulia Grechi in piazza Banchi Nuovi

27 mag 2021
18:30
Largo Banchi Nuovi, 80134 Napoli NA, Italia

Giovedì 27 alle 18.30 Tamu dalle porte gialle si sposta in piazza Banchi Nuovi per presentare Decolonizzare il museo, uscito da poco per Mimesis edizioni con l'autrice Giulia Grechi. Interverranno anche: Marco Izzolino (storico dell'arte), Marina Brancato (antropologa), Celeste Ianniciello (M.A.M Matri-Archivio del Mediterraneo), Alessandra De Angelis (dipartimento Studi Culturali e Postcoloniali-UnO Napoli), lavoratori/trici dello spettacolo



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Cosa ci fanno degli oggetti appartenenti ad altre culture in un museo che definisce la cultura nazionale di un paese europeo? In che modo questi oggetti possono definire la cultura che li possiede, oltre a quella che li ha prodotti? A chi appartengono questi oggetti e perché si trovano lì? Che tipo di sapere è quello del museo? Queste sono alcune delle domande da cui parte Decolonizzare il museo (Mimesis edizioni) di Giulia Grechi: un'indagine che incrocia gli sguardi dell'antropologia culturale, della curatela e dell'approccio intersezionale in cui le osservazioni si alternano al racconto in prima persona, alle interviste, all'intersezione con la poesia, la filosofia e l'arte contemporanea. Il museo è lo specchio colossale in cui l’Europa si è costruita e rappresentata, anche attraverso il riflesso dell’immagine di altre culture: culture esposte mentre se ne costruiva, parallelamente, l’invisibilizzazione. Il museo può diventare, però, anche un luogo cruciale in cui sperimentare pratiche di decolonizzazione che coinvolgano gli altri ambiti del vivere sociale, perché oltre la messa a fuoco museale che questo libro propone, la questione riguarda tutto quello che c’è intorno, a perdita d’occhio: "Non può esserci nessuna decolonizzazione del museo senza un contemporaneo, vasto e globale processo di decolonizzazione anche negli altri ambiti del vivere sociale. Nei musei etnografici, in particolare, potremmo a mio avviso iniziare un processo efficace di decolonizzazione solo a partire dalla restituzione di quella parte di patrimonio frutto esplicito di spoliazioni coloniali, e dal riconoscimento dell'omogeneità della linea del colore delle persone che lavorano a tutti i livelli nel museo (e di conseguenza in tutti gli ambiti e i dispositivi di produzione del sapere), per iniziare a invertire la rotta." ***** Giulia Grechi è antropologa. Si interessa di studi culturali e post/de-coloniali, migrazioni, museologia, con un focus sulla corporeità, sulle eredità culturali del colonialismo e sulle pratiche artistiche contemporanee che ridiscutono e rimediano questi immaginari. Ha conseguito un PhD in Teoria e ricerca sociale alla Sapienza di Roma. È professoressa di Antropologia culturale e Antropologia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano). È socia fondatrice della rivista on line “roots§routes research on visual cultures” (con A. C. Cimoli e V. Gravano) e del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of contemporary arts”. Ha partecipato a diversi progetti europei e internazionali in qualità di antropologa e curatrice. Ha pubblicato La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea (2016). Ha curato, con I. Chambers e M. Nash, The Ruined Archive (2014), e con V. Gravano Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei (2016). Mostra meno

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